
Autore: Marco Sestilli
Data di pubblicazione: 05 novembre 2019
Pensione Integrativa - Perché non ci hai ancora pensato?
Una domanda, tante risposte che sembrano scontate perché siamo abituati a darle o a sentirle. Sbagliando. Ecco perché, partendo dallo studio di Assoprevidenza, ho voluto approfondirle. Insieme a voi.
Partiamo dal quesito:
Queste sono le motivazioni per le quali non ci si avvale di un fondo pensione e non si costruisce una pensione integrativa. Analizziamo le principali:
- è troppo caro: questa risposta dimostra che i fondi pensione sono spesso incompresi. Analizziamoli:
- il costo di attivazione di un fondo pensione è, media di mercato, di 29,36 euro
- i costi di gestione variano in base alla linea d’investimento, ma comunque sono esattamente in linea con quello dei fondi comune, anche qui parliamo di una media vicino all'1.60% del montante.
A parità di costo e con la premessa che uno non esclude l’altro, perché preferire il fondo pensione al fondo comune?
Per i vantaggi fiscali. I fondi pensione non possono assumersi rischi troppo elevati come i gestori dei fondi che offrono probabilmente un rendimento maggiore, ma questo gap viene ampiamente colmato e perfettamente bilanciato con la fiscalità. Infatti, si può dedurre annualmente fino a 5.164,57 euro, secondo l’imposta sulla plusvalenza tassata al 20% piuttosto che al 26% come per gli altri strumenti finanziari. Senza contare che l’imposta sulla rendita per chi avrà mantenuto il fondo pensione per 35 anni sarà solamente del 9%.
La motivazione del costo è, quindi, frutto di una credenza e non dell’analisi di dati effettivi, se parliamo di Fondi Pensione Aperti. Lo strumento che invece ha sicuramente un costo troppo elevato, a causa della sua natura assicurativa, è il Piano Individuale Pensionistico che infatti sconsiglio a beneficio di un FPA.
2. La pensione pubblica sarà sufficiente: questa è la motivazione che più mi preoccupa perché rispondere in questa maniera vuol dire non rendersi conto del contesto in cui viviamo. Lo Stato non riesce più a fornirci i servizi che fino ad oggi garantiva, come la sanità e appunto la pensione.
Il tasso di sostituzione è di circa il 60%, che tradotto in soldoni vuol dire che tra il nostro ultimo stipendio e il primo assegno dell’INPS ci sarà un gap del 40%. Come pensiamo di poter mantenere inalterato il nostro stile di vita? Dobbiamo aiutarci da soli e aderire ad una forma di previdenza integrativa il prima possibile.
3. è presto ci penserò più avanti: questo è definito in gergo “effetto procrastinazione”. Vi faccio degli esempi per capire quanto costa non decidere oggi:
quanto devo risparmiare per una rendita pensionistica di 100 euro al mese?
- 25enne --> 20 euro
- 40 anni --> 55 euro
- 48 anni --> 100 euro
- 53 anni --> 134 euro
Questo è il risparmio per soli 100 euro di pensione integrativa. Considerando che mediamente il gap previdenziale è di circa 1.100 euro a persona, è evidente che se si inizia troppo tardi recuperare diventa impossibile.
Non facciamoci spaventare dalle false informazioni, non accontentiamoci di arrivare alla pensione con lo “stipendio” dello Stato che non ci permetterà di vivere la stessa vita di prima, non fermiamoci ad aspettare che piova dal cielo un consiglio, o meglio ancora un consulente, magari in un momento di difficoltà. Agiamo oggi, programmiamo il domani. Non è mai troppo presto per pensare al nostro futuro.
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